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Santa Maria al Bagno: piccolo angolo di tranquillità nel cuore del Salento

Una delle località più belle del Salento, dove acqua, cielo e terra si fondono in un tutt’uno armonioso e infinitamente bello. Santa Maria al Bagno, frazione del comune di Nardò, conta poco più di novecento abitanti ed è meta annualmente di migliaia di turisti che, da ogni parte di Italia e talvolta anche dall’estero, si riversano nella piccola località salentina per ammirarne le bellezze naturalistiche, culturali, turistiche e gastronomiche.

Cenni storici

Un filo continuo nell’incessante incedere del tempo percorre questa ridente località pugliese, dove contemporaneamente si può godere alla vista di reperti di origine preistorica, di edifici termali romani e di murales dalla pregevole fattura e dall’immediato impatto visivo, testimonianza ed impronta dell’uomo contemporaneo.

Tra la metà e la fine degli anni ’40, Santa Maria al Bagno ha ospitato, per volere dell’esercito alleato, alcuni ebrei fuggiti dall’orrore dei campi di sterminio nazisti, tra i quali compaiono personaggi di spicco della politica come i futuri leader israeliani Golda Meir e Ben Gurion.

 

La Torre del Fiume di Galatena

Oltre al mare cristallino ed alle incantevoli bellezze naturalistiche, Santa Maria al Bagno ospita anche siti architettonici e storici di notevole valore storico e culturale. Uno di questi, il più rinomato e riconoscibile, è la Torre del Fiume di Galatena, edificata intorno al sedicesimo secolo per volere dell’allora imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V.

Scopo primario di quest’opera fu quello di proteggere la zona circostante dalle continue scorribande degli eserciti Saraceni. La Torre del Fiume di Galatena, detta anche “Torre delle Quattro Colonne“, a causa del trascorrere del tempo e di disastrosi terremoti, ha mantenuto fino ai giorni nostri solo parte della maestosità di un tempo, tra cui quattro terrapieni dai quali deriva appunto quest’ultima denominazione. All’interno di questa era inoltre presente una preziosa sorgente di acqua dolce, mediante la quale pirati di passaggio trovavano ristoro dalla sensazione di sete

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